Guest User
June 2, 2024
Giorno 1: arriviamo la sera in albergo per il check in e scopriamo che la nostra stanza deve aver avuto giorni migliori sia come pulizia che come manutenzione, giorni ormai perduti. Il bagno non è adatto ai claustrofobici, ma anche a chi non ne soffre. Se sei in doccia e malauguratamente la persona che è in stanza con te entra in bagno, l’apertura della porta ti bloccherà per sempre sotto la doccia. Macchie nel water di origine sconosciuta e una stanza che per camminare in due o saltavi sul letto o facevi i turni per spostarti. L’assenza di un frigo ci ha costretti a bere acqua bollente tutti e tre i giorni. La sera stessa un blitz di tre pattuglie in albergo perché hanno arrestato una persona sul mio stesso piano e vabbè magari non è colpa loro, vado a dormire e ripongo le mie speranze nella prima colazione. Prima delle tre colazioni in albergo: il dramma. Servono alla mia ragazza celiaca fette biscottate che scopriamo poi essere SENZA LATTOSIO e SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI ma con secchiate di glutine che ci costringono ad una corsa al pronto soccorso. Rientrati la sera stanchi e affamati siamo costretti ad aspettare dieci minuti abbondanti in macchina che si liberasse il parcheggio che avevamo già pagato. Una volta rientrati in stanza mi accingo a cercare i miei contenitori con la cena per scoprire che erano spariti. Una volta chieste spiegazioni alla reception prima mi era stato detto che erano stati buttati nell’ immondizia, per poi vederli uscire pochi istanti dopo dalla cucina addirittura lavati. Il perché si trovassero nelle loro cucine e non nella mia stanza rimane un mistero. Quando ho chiesto spiegazioni in merito invece alla colazione mi sono stati promessi dalla titolare, come “rimborso”, di questo errore che poteva uccidere la mia compagna, due Spritz e dieci euro. Entrambi mai pervenuti. Giorno 3: seconda colazione con il terrore addosso. Il personale sembra dispiaciuto ma con la ferrea convinzione che intollerante al lattosio e celiachia fossero la stessa cosa poiché continuavano a sostenere che quelle fette biscottate di cui prima andavano più che bene. tolta la pulizia approssimativa della stanza, sembra tutto stranamente tranquillo, ma la quiete non era destinata a durare. Quarto e ultimo giorno: durante la nostra ultima (finalmente) colazione, il maître sembra arrabbiato come una biscia. Prima mi dice di aver finito il sale in cucina per poi vederlo comparire sul mio tavolo un quarto d’ora dopo e poi continua dicendomi che il cappuccino senza lattosio per la mia ragazza già preso nelle precedenti colazioni , da quel giorno , senza nessun motivo, avremmo dovuto pagarlo a parte prendendolo esclusivamente al bancone del bar. Ormai con il cuore affranto e pieno di sconforto per la consapevolezza che avrei dovuto litigare per l’ennesima volta vado a chiedere spiegazioni per poi scoprire che a detta del maître è sempre e solo stata tutta colpa nostra, perché a quanto pare dire che uno è celiaco non basta. Avrei dovuto a detta sua, d
Translate